OpenEdition Italia 2014-2015: un anno dietro le quinte
Uno scarto di un anno separa gli ultimi post dai precedenti: cos’è successo nel frattempo al progetto OpenEdition Italia? Non è andato in ibernazione, tantomeno è stato abbandonato nel dimenticatoio: durante l’ultimo anno abbiamo semplicemente puntato a consolidare il progetto, i rapporti con i nostri partner italiani, a portare online le prime riviste italiane su Revues.org e a organizzare nuove formazioni a Hypotheses.org per far conoscere meglio il blogging accademico e costruire una comunità di blogger italiana. Ecco dunque un anno di OpenEdition Italia in 5 punti.
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Il comitato scientifico di OpenEdition Italia
Il Comitato scientifico di OpenEdition Italia ha dato il via ai suoi lavori nel settembre 2014: ha il compito di essere parte attiva alla definizione dell’orientamento generale del progetto (link), in collaborazione con il Comitato scientifico di OpenEdition da cui ha ricevuto mandato. Ha inoltre il compito di vegliare sul rispetto dei criteri per la visibilità dei blog accademici italiani presenti su Hypotheses.org e di pronunciarsi sulle candidature di riviste scientifiche ed editori all’adesione a Revues.org e OpenEdition Books.
Lista completa dei membri
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Accordo quadro con Unito
L’accordo quadro con l’Università di Torino, realtà ufficiale dallo scorso inverno, è il frutto di scambi iniziati al Salone del libro di Torino nella primavera 2014. Concretamente, significa che Unito è un partner privilegiato di OpenEdition per lo sviluppo di progetti di cooperazione e ricerca nel campo della comunicazione accademica e dell’edizione scientifica digitale in accesso aperto. Valorizzare la ricerca, favorirne la produzione e proporre un servizio di formazione più ricco per gli studenti, sono gli obbiettivi chiave verso cui tenderanno gli sforzi comuni.
Per Unito, l’accordo si inserisce nel movimento di promozione dell’Open Access, su cui l’università lavora da tempo, e nel contesto del dialogo avviato con gli editori scientifici dell’area torinese. Per OpenEdition, si tratta di un passo in più verso l’internazionalizzazione delle piattaforme, un percorso che si propone di dare spazio ai contenuti pubblicati nel maggior numero di paesi e nelle principali lingue della ricerca nelle aree umanistiche e delle scienze sociali.
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Cinque riviste
Tre nuove riviste italiane vedono già pubblicati i propri contenuti in Open Access su Revues.org, e ci fa piacere sottolineare che due di queste pubblicano contributi in italiano: Diacronie. Studi di storia contemporanea e Mimesis Journal. Scritture della performance. Diacronie ha scelto la pubblicazione in full open access, mentre Mimesis Journal sarà diffusa in Open Access Freemium.
La terza rivista è la Revue italienne d’études françaises, dal 2011 punto di riferimento per la francesistica italiana, con contributi in lingua francese. Articoli in italiano sono pubblicati su Revues.org anche da altre riviste, che non hanno l’italiano come lingua principale (per un elenco completo potete consultare il catalogo di Revues.org), ma Diacronie e Mimesis Journal hanno rappresentato una sfida inedita nel percorso di internazionalizzazione di Revues.org: portare online delle riviste gestite da redazioni non francofone e i cui contenuti sono esclusivamente in italiano.
Ci teniamo ad evidenziarlo, perché la necessità di trovare soluzioni pratiche che permettessero alle riviste non francofone di avvalersi pienamente delle competenze che Revues.org ha maturato nei suoi 15 anni di storia, tutelando e valorizzando al contempo la propria tradizione, ha richiesto tempo e pazienza – e il percorso non è certo finito – ma siamo convinti che ne è valsa e ne vale la pena per consolidare il profilo di Revues.org quale piattaforma internazionale, pensata e costantemente aggiornata per rispondere alle esigenze delle pubblicazioni accademiche nelle scienze sociali e discipline umanistiche, che valorizza i contenuti rispettando gli standard più aggiornati per la loro indicizzazione.
Un profilo di cui hanno colto il valore altre tre riviste che hanno aderito a Revues.org e saranno presto disponibili online: Rivista di Estetica, Quaderni di Sociologia e Studi Francesi. Si tratta di tre riviste italiane storiche e prestigiose, punto di riferimento per le loro rispettive discipline. OpenEdition non può che essere felice di accoglierle nel proprio catalogo e contribuire in questo modo alla diffusione della ricerca in lingua italiana, ancora poco valorizzata sul piano internazionale.
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OpenEdition Books
Quattro editori italiani sono già presenti online sulla piattaforma di OpenEdition Books, e in questo ultimo anno hanno arricchito le loro collane con nuovi libri: si tratta di Accademia University Press, Ledizioni, Edizioni Kaplan e Nino Aragno Editore. E un nuovo editore raggiungerà tra breve la piattaforma: Rosenberg&Sellier, storico marchio torinese, ha infatti deciso di proporre su OpenEdition Books tre delle sue collane – “La critica sociale”, “Scuola di Alta Formazione Filosofica” e “Biblioteca di Studi Francesi”.
OpenEdition Books prosegue quindi la propria crescita verso l’obbiettivo dichiarato di portare online sedicimila volumi entro il 2020, coltivando e incrementando le relazioni con l’ecosistema editoriale, con gli editori e con le biblioteche, queste ultime sostenute nel loro prezioso e imprescindibile ruolo di mediazione.
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Le formazioni: dopo Bologna, Pisa
Una prima formazione a Hypotheses è stata organizzata a Bologna nel settembre 2014: dieci persone, la metà delle quali provenienti da fuori Bologna (da Padova, Ravenna, Pisa, Roma e Teramo), hanno affrontato il viaggio di sabato per poter partecipare. Un dettaglio che, nonostante il forte temporale che ha impedito ad altri partecipanti di raggiungerci da Firenze e allo sciopero dei trasporti di quel giorno, ci consente di essere ottimisti sull’interesse che il blogging accademico può suscitare anche in Italia. A Bologna abbiamo incontrato ricercatori, responsabili di riviste, dottorandi e laureandi: un panorama completo delle diverse esigenze di comunicazione accademica a cui lo strumento del blog può rispondere.
La formazione è stata preceduta da una presentazione generale delle piattaforme di OpenEdition, presentazione che ha suscitato un interessante dibattito sulle possibili articolazioni tra OpenEdition e le piattaforme già presenti localmente nelle diverse università, sulle possibilità dell’Open Access e sull’importanza di formare anche in Italia una comunità scientifica che possa riconoscersi attorno ad una piattaforma organica come OpenEdition.
Qualche mese dopo è stato il turno di Pisa, dove la formazione si è concentrata attorno ad un progetto preciso: un taccuino di ricerca collaborativo promosso da Barbara Sommovigo, docente di letteratura francese all’Università di Pisa, pensato come complemento didattico per il corso di laurea magistrale in linguistica e traduzione e che speriamo di poter leggere presto.
In attesa delle altre formazioni in corso di organizzazione, i blogger italiani su Hypotheses.org continuano a crescere e a pubblicare contenuti: potete scoprire qualcuna delle loro storie in questo post.
Cinque punti, dunque, per dire che il progetto prosegue la sua strada verso una sempre maggiore valorizzazione della ricerca negli ambiti delle discipline umanistiche e delle scienze sociali, e che in questo movimento la ricerca italiana rappresenta un tassello importante e di elevata qualità per comporre un panorama completo della ricerca europea.