Filosofia & Storia: dal 2007, risorse per la ricerca in modalità “open”
Elena Franchini, ben prima di essere pioniera tra i blogger in italiano sulla piattaforma Hypotheses.org (il suo Filosofia & Storia è il primo blog in italiano creato su Hypotheses.org) è stata pioniera in Italia, più in generale, nella creazione di un blog a destinazione dei ricercatori che permettesse di segnalare risorse disponibili online e utili alla ricerca: era il 2007, pochi anni dopo la nascita, in Italia, dei primi servizi gratuiti per la gestione dei blog, nei primi anni 2000. Filosofia & Storia ha raggiunto Hypotheses, piattaforma internazionale dedicata a blog accademici di area umanistica e delle scienze sociali, nel 2013. Le abbiamo chiesto se poteva rispondere via mail alle nostre curiosità sul suo percorso e sulla sua pratica del blogging, e ci ha accontentato.
Come ha conosciuto Hypotheses.org?
Ho scoperto Hypotheses.org perché, come bibliotecaria addetta al servizio di reference e document delivery, utilizzavo la piattaforma Revues.org per la ricerca di articoli di riviste di ambito umanistico ed ero interessata alla pubblicazione di studi accademici con modalità “open”. All’epoca gestivo un blog per la Biblioteca di Filosofia e Storia dell’Università di Pisa sulla piattaforma WordPress. Nel 2013 pubblicai un post dedicato alla collezione OpenEdition Books.
Poco tempo dopo, la professoressa Enrica Salvatori, docente presso l’Università di Pisa e direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca “Laboratorio di Cultura Digitale”, mi invitò a partecipare a un seminario di Pierre Mounier, il quale tenne poi un secondo seminario a Fiesole (Firenze) presso l’Istituto Universitario Europeo (EUI – European University Institute), incoraggiandomi a partecipare al progetto Hypotheses.org con un blog in lingua italiana. Decisi quindi di far migrare il mio blog da WordPress alla nuova piattaforma.
Com’è nato il progetto di blog?
Mi interesso da tempo di comunicazione 2.0 applicata al mondo delle biblioteche. Come ho già ricordato, nel 2007 ho dato vita al blog Filosofia & Storia con l’intento di segnalare risorse online gratuite di ambito storico e filosofico per un target di studiosi accademici. Il blog è stato segnalato anche dal portale dedicato alla Filosofia della Rai – Radiotelevisione italiana, dove c’è una breve videointervista nella quale rispondo più o meno alla stessa domanda.
Vuole dirmi qualcosa in più sul percorso che l’ha portata alla biblioteca di Filosofia e storia dell’università di Pisa?
Lavoro in ambito biblioteconomico dal 2001. Dopo vari anni di precariato ho vinto un concorso pubblico e nel dicembre 2006 sono stata assunta a tempo indeterminato presso l’Università di Firenze. In seguito ho chiesto un trasferimento presso l’Ateneo pisano e sono stata assegnata alla Biblioteca di Filosofia e storia, dove tuttora lavoro. Da poco sono in servizio anche presso la Biblioteca di Storia delle arti.
Qual è il posto che per lei dovrebbe avere il blogging tra i diversi strumenti per la comunicazione accademica?
Confesso che per me il blog è innanzitutto un utile strumento di lavoro, nel senso che lo utilizzo come “bloc-notes” personale per annotare e ritrovare risorse utili. Il vantaggio di utilizzare una piattaforma online è che le informazioni possono essere facilmente condivise con la comunità accademica e con altri bibliotecari. La speranza è di incoraggiare la conoscenza e l’utilizzo di collezioni documentarie e archivi digitali ad accesso gratuito, che sono spesso frutto di progetti finanziati con fondi pubblici.
Negli anni ho però notato che le interazioni con gli utenti sono molto scarse: i commenti ai post sono pochissimi ed è difficile capire, limitandosi solo alle statistiche relative al numero di accessi, chi sono in realtà i lettori del blog (sono utenti affezionati o occasionali? utilizzano effettivamente le risorse segnalate oppure no?). L’impatto sugli utenti remoti, poi, sembra essere maggiore rispetto all’impatto sugli utenti locali, che forse preferiscono strumenti diretti e più immediati come Facebook.
Per quanto mi riguarda, penso che il blogging permetta un approfondimento maggiore rispetto agli altri strumenti social comunemente in uso; per questo motivo, in genere preferisco scrivere un post articolato sul blog per poi pubblicizzarlo sulla pagina Facebook della biblioteca e su Twitter, in modo da raggiungere una fetta più consistente di pubblico.