Cento in una volta sola è meglio di cento volte soli | La non-conferenza per l’Editoria accademica aperta
Dove: Università degli Studi Roma Tre, via Ostiense 139
Quando: 30 maggio, dalle ore 9.45
A chi si rivolge: a tutti i docenti, bibliotecari, personale tecnico amministrativo, ricercatori, sviluppatori, University Press e SBA che si interessano alla pubblicazione digitale e all’editoria accademica
Iscrizioni: https://goo.gl/forms/bcG3HojyhLUQlHzo1 (numero chiuso, massimo 60 partecipanti, nessun costo di iscrizione)
Le University Press italiane e le piattaforme editoriali gestite dai servizi bibliotecari di ateneo tentano di costruire nuove soluzioni che permettano di pubblicare e valorizzare la ricerca prodotta nelle rispettive università in un ecosistema universitario in continuo mutamento e in un contesto internazionale che ha visto l’espansione dell’Open Access. Da anni si riflette, in Italia, sulle diverse facce di questo mutamento ed è tempo oggi di riunire una rete di collaborazioni che dia una svolta operativa alle discussioni: come agire, concretamente, in Italia, per il rinnovo necessario del sistema delle pubblicazioni accademiche, in direzione della massima apertura e condivisione del sapere?
Il modo migliore per trovare le leve del cambiamento all’interno della comunità accademica italiana ci è sembrato organizzare una “non conferenza” che riunisse direttamente studiosi e persone coinvolte nelle university press e nelle piattaforme editoriali gestite dai servizi bibliotecari. Casi reali, soluzioni tecniche concrete, modelli economici sostenibili: riflessioni “made in Italy” per condividere a livello nazionale il meglio di quanto già pensato nei singoli atenei per offrire un supporto agli autori scientifici e migliorare visibilità e diffusione dei risultati della ricerca a livello nazionale ed internazionale.
Condividere, ma con quali vantaggi sul lungo termine? Adottare degli standard comuni, mutualizzare costi e scoperte di ricerca e sviluppo, identificare e adottare le buone pratiche condivisibili (come ad esempio i flussi di lavoro editoriale, i programmi, …), identificare modelli economici sostenibili già in uso, lavorare in direzione dell’accesso aperto, rendere disponibili a livello nazionale gli stessi servizi e scongiurare rischi e derive di una rete universitaria a multiple velocità. Questi, a nostro avviso, i cardini attorno ai quali deve ruotare la nostra discussione.
Al Convegno delle Stelline dello scorso 17 marzo, a Milano, durante la tavola rotonda “Biblioteche accademiche e University Press: quale cooperazione per l’editoria Open Access?” si sono poste le prime basi di questo lavoro comune, concentrandosi su motivazioni, modelli di collaborazione, politiche, modi di finanziamento e di sostenibilità e per cominciare a prospettare le tendenze future della cooperazione possibile. Con la “non conferenza” si vuole proseguire il lavoro, mettendo le mani alla pratica e mettendo alla prova le diverse esperienze che emergono dal cuore attivo delle nostre università.
Quattro grandi assi guideranno l’organizzazione dei workshop che verranno proposti: gestione, strumenti, qualità e diffusione, e a titolo indicativo, suggeriamo alcune dimensioni pratiche che possono rientrare nei lavori dei diversi workshop:
Gestione: come organizzare, dal punto di vista politico e amministrativo, il lavoro comune tra university press e servizi bibliotecari? In quale rapporto con i singoli atenei e interateneo? Con quale eventuale dimensione di ritorno economico? Quale ruolo dei servizi bibliotecari nella gestione documentaria oltre gli archivi istituzionali? University press e servizi bibliotecari devono fondersi in un unico o mantenere le proprie specificità, rendendosi complementari?
Strumenti: quali strumenti di pubblicazione digitale, distinta dalla riproduzione digitale sono a disposizione, e a che punto è la loro interoperabilità? Quali flussi di lavoro sono messi in atto nelle diverse case editrici che praticano un’editoria integrata? Quale pertinenza per dei motori di ricerca disciplinari? Quale visibilità per i depositi istituzionali?
Qualità: con quali criteri selezionare le pubblicazioni? Come costruire un progetto editoriale che valorizzi la ricerca? Organizzare i volumi per collane, perché?
Diffusione: quali modelli economici sono attualmente in uso, e quali si dimostrano essere i più sostenibili e adatti all’editoria accademica? In un contesto internazionale, quali modalità contrattuali? Quali sono le diverse modalità di diffusione, e quali vantaggi offrono le piattaforme di diffusione e quelle di aggregazione?
Infine, la restituzione dei lavori nei gruppi sarà un momento altrettanto cruciale, perché permetterà di definire delle linee guida comuni per il nostro contesto universitario specifico. Ma non solo linee guida generiche: concentrandoci sulle dimensioni pratiche di una collaborazione possibile e sull’innovazione che l’umanistica digitale può portare nel campo dell’editoria, potrà essere definito un vero e proprio capitolato generale per l’editoria accademica digitale italiana.
Se volete dunque portare il vostro contributo allo sviluppo della nuova editoria accademica italiana, iscrivetevi alla prima non conferenza sull’editoria aperta in Italia. Potete trovare il modulo di iscrizione seguendo questo link: https://goo.gl/forms/bcG3HojyhLUQlHzo1
L’evento è limitato a 60 partecipanti.
Buon giorno, non ho ricevuto una mail di conferma dell’iscrizione; avrei bisogno di un “pdf” presentabile per la richiesta di missione.