“Il meglio di ciò che già esiste”: tre progetti europei di collaborazione per l’open access | #TdL17
Cosa può accadere a livello europeo se si mettono in campo progetti legati alla collaborazione piuttosto che alla competizione? A partire dalle forti criticità che interessano il mondo accademico la sfida è quella di mettere a sistema ciò che già esiste, grazie anche al sostegno offerto dai fondi europei.
Un esempio di realtà collaborativa è quella di mEDRA – Multilingual European DOI Registration Agency, presentata da Paola Mazzocchi, una delle dieci agenzie abilitate alla registrazione dei DOI dalla DOI Foundation. Realtà nata nel 2003 dall’alleanza di quattro grandi partner editoriali europei: l’AIE, l’Associazione Italiana Editori, che ne è anche il coordinatore, MVB, l’agenzia ISBN in Germania e società dell’associazione di editori e librai tedeschi, SNE, associazione degli editori francesi e Editrain, allora società di servizi specializzati per il settore librario in Spagna. Un’esperienza che mostra come una piccola impresa possa proseguire il suo percorso creando una rete di collaborazioni che le ha consentito di continuare il suo lavoro anche dopo l’iniziale sostegno dei fondi europei. Creando alleanze, differenziandosi nelle prassi e concentrandosi su mercati meno battuti, come ad esempio l’Iran, mEDRA è stata capace di porsi all’avanguardia anche di fronte ai grandi player.
Hirmeos – High Integration of Research Monographs in the European Open Science, invece, parte della più ampia infrastruttura OPERAS e coordinato da OpenEdition è un progetto che conta nove partner internazionali, tra cui l’Università di Torino. Hirmeos si fonda su cinque piattaforme che pubblicano testi in accesso aperto: OpenEditon Books, OAPEN Library, EKT Open Book Press, Ubiquity Press e Göttingen University Press. Ciascuna piattaforma lavora all’implementazione di strumenti che consentono l’identificazione, l’autentificazione e l’interoperabilità (DOI, ORCID, Fundref), che contribuiscono ad arricchire le informazioni (INRIA (N)ERD) e la possibilità di annotare le monografie (Hypothes.is). Come sottolineato da Andrea Bertino (Georg-August-Universität Göttingen), si tratta di un progetto che mira a prendere il meglio di ciò che già esiste e farlo dialogare con lo scopo di integrare le monografie scientifiche in accesso aperto.
Sulla strada dei progetti europei improntati alla collaborazione si colloca anche DOAB – Directory of Open Access Books, progetto di OAPEN Foundation, un’iniziativa internazionale per la pubblicazione di monografie in open access, basata alla National Library dell’Aia, in partnership con OpenEdition. Il progetto, presentato da Pierre Mounier (OpenEdition/Operas), è una risposta all’esigenza di fornire una garanzia di qualità per le pubblicazioni in accesso aperto. Così come DOAJ, che si rivolge alle riviste accademiche, anche DOAB propone collane di libri che devono rispettare alcuni criteri fondamentali: il libro deve essere completamente in accesso aperto e l’editore deve garantire che sia stato oggetto di una peer review. DOAB è sostenuto da Hirmeos ed entrambi si collocano all’interno del più vasto progetto OPERAS.